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Mercatino Natalizio 2019

L’instancabile  gruppo mamme dell’Istituto Asisium, guidato da Sr Ermellina, hanno allestito un bellissimo Mercatino di Natale, il cui ricavato sarà devoluto  in parte  all'esigenza  dei ragazzi diversamente abili che frequentano l’Istituto scolastico della missione Menjez-Libano , in parte alla promozione delle attività missionarie in Turchia a favore  delle donne in carcere.

PASTORALE PENITENZIARIA E ASSISTENZA UMANITARIA PER LE DONNE STRANIERE DETENUTE  IN CARCERE IN TURCHIA

PRESENTAZIONE PROGETTO:

A causa della crisi economica e sociale della gran parte dei paesi dell’America Latina, un gran numero di donne, soprattutto madri single o a capo della famiglia in situazioni di estrema povertà e vulnerabilità, sono vittime del crimine organizzato. In particolare, queste donne in cambio di denaro, che spesso è solo una mera promessa, svolgono il compito del “corriere umano” per trasportare svariate tipologie di droghe, mediante il proprio corpo o nei propri bagagli. Nel caso che analizzeremo ,la tratta del viaggio è dal Sud America a Istanbul, come meta finale o come trasferimento verso un’altra destinazione.
Questo sistema appena accennato sopra, viene denominato la c.d. “mula” ed è il più esposto e pericoloso di tutta la catena del traffico di droga. È importante sottolineare che molte di loro con addosso un solo chilo di cocaina sono solo un’esca per essere catturate dalla polizia, ed altre persone dello stesso volo, con un carico maggiore di droga sono invece i veri ed effettivi corrieri. Questa strategia è utilizzata non solo in Turchia, ma in molti stati del mondo, e i difensori dei diritti umani e della tutela della dignità delle persone hanno, pertanto, definito la pratica della “mula” una pratica crudele paragonabile alla tratta di persone umane delle epoche precedenti.
In Turchia, inoltre, questo delitto viene definito contro l'interesse pubblico ed addirittura viene equiparato ad un reato terroristico, e in alcuni casi, infatti, i giudici condannano il reo per tentato crimine di omicidio alla comunità e a sé stesse, a causa dell’alto rischio di morte a cui si espongono e fanno esporre la comunità. Infatti, nell'emissione della pena non viene preso affatto in considerazione la quantità della droga trasportata, loro vengono considerate come vere e proprie trafficanti e addirittura definite terroriste. Invece, come ben sappiamo sono meramente delle vittime in mano ai veri trafficanti, mosse dalle disperate condizioni economiche in cui vivono nei paesi di provenienza.
Mediante questo servizio abbiamo avuto modo di conoscere le loro testimonianze ed esperienze che ci hanno permesso di capire la ratio che le ha spinte a questi gesti, poiché è solo la disperazione che le muove, infatti la maggior parte di queste donne vengono, come ripetuto più volte, da una situazione economica di estrema povertà ed ignoranza.
 
CONTESTO

Agenti pastorali
La pastorale penitenziaria diocesana del Vicariato Apostolico di Istanbul offre dall’anno 2015 un servizio di visita e accompagnamento nel carcere di Bakırköy a Istanbul – Turchia a tutte queste donne, vittime dei trafficanti.
L’equipe ecumenico della pastorale è formata da quattro persone: un sacerdote francescano p. Eleuthere Makuta, ofm, parroco di Santa Maria in Draperis, una suora francescana missionaria del s. Cuore, sr Miriam Oyarzo, fmsc, una consacrata armena ortodossa, sr Kayane Dulkadiryan e un pastore evangelico, Ali Kalkandelen.
Al servizio di:
Attualmente, nel registro della pastorale sono elencate 270 donne presenti nel carcere di Bakırköy, provenienti dalle seguenti nazioni:
  • 25% Latino-America,             
  • 25% Africa,
  • 15% Arabe,                             
  • 30% Russe e slave,
  • 5% Europee.
Attualmente sono presenti, nella prigione di Bakırköy, donne proveniente da 20 nazionalità diverse dei paesi dell'America Latina come: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Perù, Repubblica Dominicana, Paraguay, Guatemala, Venezuela; dei paesi africani: Etiopia, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda; dei paesi arabi siriani e iraniani; dei paesi europei, Spagna, Romania, Polonia, Bulgaria; ed infine dei paesi asiatici: Russia, Ucraina e Uzbekistan.
Per la maggior parte di loro, la condanna per il reato commesso è molto gravosa, la pena minore è di circa 12 anni e 6 mesi (dove 8 mesi di detenzione sono 1 anno) e negli ultimi anni, invece, le sanzioni stanno diventano superiori fino a 25 anni di reclusione (in cui 9 mesi di detenzione sono 1 anno). Oltre a scontare la pena, le detenute sono condannate al pagamento di una multa che varia dalla somma di 3.000 TRY (quasi 482 euro) a 25.000 TRY (4.020 euro). Pertanto, il numero elevato degli anni di reclusione e il costo per molte di loro proibitivo della pena pecuniaria genera in loro diverse patologie psicologiche, come ad esempio attacchi d’ansia ed angoscia causati dall’elevato grado di solitudine e forti depressioni.
Ritornando all’interno della struttura prigione ci sono due aree in cui alcune donne possono trovare un lavoro per risolvere i loro bisogni personali e riuscire ad adempiere alla pena pecuniaria: una area in cui si trova una fabbrica tessile, il cui orario di lavoro è dalle 8.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì e ricevono uno stipendio mensile pari a 230 TRY (equivalenti a 37 euro), e lavorando tutti i giorni del mese giungono ad un stipendio di 300 lire turche (circa 48 euro); la seconda area, invece, è la cucina della prigione, con un orario dalle 8.00 alle 16.00, e lo stipendio è attualmente di 250 lire al mese.
La maggior parte di queste donne detenute sono, come abbiamo detto, madri single o capo della famiglia e hanno prole nei loro paesi di origine, pertanto, l’unico modo per poter avere contatti con i loro figli è mediante il telefono. Tuttavia, il costo di una scheda telefonica è molto proibitivo, essendo pari a 4 TRY (0,64 euro) e per parlare 10 minuti in un paese dell'America Latina ad esempio, sono necessarie fino a sei carte telefoniche, quindi il costo di una chiamata diventa 24 TRY (3.86 di euro).
Inoltre, alcune donne arrivano in prigione in stato interessato o con bambini molto piccoli e il carcere offre loro la possibilità di avere i bambini in cella fino all’età di 6 anni. I bisogni di queste donne madri sono maggiori, dal momento che non possono lavorare e devono coprire non solo i loro bisogni ma anche quelli dei loro figli.
 
 
DESCRIZIONE DEL SERVIZIO:

     Il servizio pastorale si svolge una volta al mese, attraverso una visita della durata di due o tre ore. Gli incontri si suddividono in diversi momenti: in primis, un momento di preghiera con le detenute, poi l’annuncio della Parola di Dio ed infine un momento di ascolto di ciascuna di esse. Le autorità penitenziarie hanno stabilito che gli incontri avvengono con uno o due padiglioni, riducendo così il numero di detenute in ogni occasione, al fine di favorire l’ordine e l’incontro diretto e personale con loro.
Grazie a diverse donazioni provenienti da benefattori dall’Italia, nonché da un Onlus delle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore e all’aiuto, per alcuni mesi della Caritas Diocesana di Istanbul, a partire da giugno 2017, è stato possibile sostenere il lavoro pastorale dei Cappellani delle carceri principalmente in modo spirituale e in modo materiale offrendo beni di prima necessità (come ad esempio: vestiti, scarpe, libri, occhiali a coloro che ne avevano bisogno) e economica depositando denaro mensilmente alle madri con i loro figli in carcere, a quelle malate e a quelle che chiedono espressamente un aiuto urgente per varie ragioni.
Inoltre, dal mese di giugno 2017, abbiamo iniziato ad avere un contatto anche con i parenti e familiari delle detenute, per poter così aiutare in modo efficace le relazioni affettive di queste donne, infatti i familiari possono inviarci email, lettere e fotografie in una posta elettronica creata espressamente per loro.
Infine, volevamo specificare che il criterio per consegnare l’aiuto monetario in origine era su richiesta espressa e scritta dalla detenuta, durante la giornata di visita del gruppo dei cappellani penitenziari. A partire da giugno 2017 e grazie alla documentazione cartacea, è stato possibile creare un elenco elettronico per tenere tracciare i dati e i fondi assegnati, identificando più facilmente il maggiore bisogno.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
  • Obiettivo del nostro progetto è continuare nostro servizio di attenzione alle donne più bisognose nella prigione femminile di Bakırköy, offrendole di sostenerle spiritualmente attraverso la preghiera, l’ascolto e sussidi economici a nostra disposizione.
  • Obiettivi specifici:
    • Proclamazione della Parola di Dio, preghiera in comune, e quando sarà possibile la celebrazione di Sacramenti (Eucaristia, Confessione e Battesimi).
    • Ascolto soprattutto nelle situazioni e problemi più urgenti.
    • Aiuto economico per i bisogni personali, per i figli che si trovano in prigione con loro, schede telefoniche per poter chiamare i loro parenti e aiuto medico.
  • Criteri di azione:
    • Continueremo la frequenza mensile, l’ultimo lunedì di ogni mese per le visite,
    • Mentre continuiamo a tenere conto della richiesta diretta di aiuto da parte dei detenuti, diamo priorità a coloro che non dispongono di risorse perché non possono lavorare a causa di cattive condizioni di salute o perché sono madri con i loro figli in carcere.
    • Tuttavia, non potendo aiutare tutti i detenuti durante il mese, stiamo stabilendo un ordine per priorità, in conformità con il dialogo che il gruppo cappellani intrattiene con loro o che essi richiedono per iscritto, quindi il supporto si basa su il dialogo che abbiamo con loro.
  • Strategie:
    • Cerchiamo di rafforzare il rapporto tra volontari per testimoniare il servizio cristiano ed ecumenico
    • Mantenere i contatti con i detenuti è un modo speciale con coloro che ricevono il permesso di detenzione aperto, evitando problemi giudiziari e penali.
    • Ampliare l'assistenza a coloro che possono scontare la pena in prigione aperta.
 
BUDGET
Il nostro budget si basa sull'esperienza degli anni precedenti, tuttavia, è importante notare che ogni mese vi è una variazione nei dati mostrati e negli obiettivi da realizzare, a causa della variazione del numero di persone, o perché alcuni sono appena ammessi, altri vengono rilasciati dalla prigione, altri si ammalano o subiscono un incidente, così come molte altre situazioni impreviste che si presentano.
Presentiamo la sintesi delle risorse economiche necessarie, nonché la sua applicazione per realizzare le azioni del Progetto Santa Maria a favore delle donne straniere detenute nel carcere di Bakırköy a Istanbul, in Turchia:

“VERSO” LA PRIGIONE APERTA: Da Bakırköy verso alla prigione di regione
1000 TRY per appoggiare le donne che escono verso la prigione aperta, cerchiamo di collaborare con i biglietti di andata, con l’hotel per una notte e per il cibo durante il viaggio.
(il numero di donne che escono varia di mese in mese e noi non abbiamo nessun tipo di informazione da parte del centro penitenziario) 1000 TRY

  • Biglietto di autobus: 150 TRY
  • Hotel (1 notte): 50 TRY
  • Cibo: 50 TRY
 
*Totale: 300 TL per ognuna approssimativamente
Ogni mese possono uscire 1, 2 o 3 donne.

PRIGIONE APERTA: prigione in regione
6000 TRY per aiutare MENSILMENTE alle donne detenute che si trovano in prigione aperta.
Abbiamo in questo momento 30 donne detenute in regione e queste carceri sono molto difficili perché il numero di straniere è minimo. Queste 200 TRY servono per comprare acqua, e articoli per l’igiene personale e schede telefoniche per chiamare i parenti.

SETTIMANA DI USCITA DALLA PRIGIONE APERTA VERSO ISTANBUL: 600 TRY per aiutare le donne che si trovano in prigione “aperta” e cioè nelle carceri di regione e che solitamente hanno una settimana di “uscita obbligatoria”.
*Ogni tre mesi le detenute che si trovano in prigioni di regioni, la chiamata carcere aperta, escono con un permesso obbligatorio di una settimana. La maggior parte di loro danno l’indirizzo della parrocchia di Santa Maria e si rifugiano in un albergo che abbiamo trovato per loro, tutto questo per proteggerle dai gruppi criminali che le cercano per poter approfittarsene di loro e indurle a continuare a trafficare droga. Aiutarle durante questa settimana, offrendole un tetto, cibo e sicurezza è il nostro più grande servizio.
 

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